Questa prima fase dello studio di fattibilità, anche alla
luce delle esperienze acquisite nella realizzazione di
progetti analoghi (in particolare Studio di fattibilità
PERSEA), risulta essere la più importante in assoluto è,
per questo, necessario darvi una attenzione specifica,
propedeutica e condizionante, rispetto alle altre quattro.
Il problema dell’ informazione per l’assunzione delle
decisioni è cruciale rispetto all’indirizzo e al governo
dei processi di sviluppo locale.
In zone caratterizzate da un tessuto economico debole e
non specializzato, spesso accade che gli attori locali
inseguano progetti di sviluppo, pensati o suggeriti,
sempre troppo complessi per essere realizzati, molte volte
perché mancanti, innanzitutto, di reali collegamenti con
le potenzialità del territorio, altre volte perché carenti
in tutte o parte delle pre-condizioni: risorse naturali,
risorse finanziarie, risorse umane.
E’ fondamentale, invece, che un progetto di sviluppo delle
fonti energetiche rinnovabili in un’area:
-
sia ritenuto "sostenibile" dalle persone coinvolte e non
sia subito come fenomeno estraneo, ma condiviso e
rielaborato secondo i modelli culturali del contesto;
-
sia percepito come sviluppato in modo integrato in tutte
le altre attività gestite dall'Ente Locale;
-
assicuri la partecipazione di tutti i "gruppi principali":
Pubblica Amministrazione, imprese, popolazione,
organizzazioni;
-
riguardi scelte a medio e lungo termine e non solo
risultati "pronto effetto", anche se questi sono
importanti per gli esiti politici e motivazionali.
E’ necessario, quindi, che le politiche di sviluppo locale
si fondino su meccanismi di "condivisione", pertanto
diventa essenziale, comunicare agli attori locali, in
maniera chiara e coerente le finalità che il progetto si
propone e coinvolgerli nei successivi processi
decisionali.
Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso la
realizzazione delle seguenti attività:
-
uno studio preliminare del territorio fnalizzato alla
individuazione dei punti di forza e debolezza, delle
minacce e delle opportunità, attraverso l’ Analisi SWOT ;
-
l’organizzazione
e la realizzazione di workshop con la metodologia EASW (European
Awareness Scenario Workshop);
-
Scambio
di know-how e “buone prassi”.
|